Vivere la transizione


Lunedì 24 maggio


Un articolo di Francesco Zinnamosca

Nello yoga moderno sentiamo parlare sempre più spesso di “flow”, fluire non solo nella pratica fisica ma anche come stato di mente. 
Da praticante, insegnante e formatore yoga mi sono spesso chiesto cosa significasse profondamente questa parola e cosa descrivesse esattamente.

La vita per definizione è movimento, è lo scorrere degli eventi e il modificarsi della materia.Tutto ciò che è vivo  è in un processo di transizione costante tra ciò che era, ciò che è e ciò che sarà.
Possiamo dire che la vita umana si svolge in quella transizione che va dal momento in cui nasciamo al momento in cui moriamo. Uno scorrere di eventi attraverso i quali facciamo esperienza di chi siamo e ci permettono di scorgere chi potremmo diventare.
Un cammino di evoluzione non è mai statico e ciò che è fermo per natura deperisce e si disintegra. Così se rinunciamo al movimento sia fisico che emotivo e mentale nella nostra vita, da qualche parte stiamo stagnando e piano piano andiamo incontro alla nostra stessa disintegrazione. Come affrontare questo scorrere perpetuo non ci è sempre chiaro e spesso diventa frustrante, viviamo paure per il futuro, ansie e depressioni.
Vivere nella transizione significa in primis riconoscere questo processo naturale e smettere di pensare che ci sia ostile. Quando cominciamo ad accettare ed includiamo questa legge naturale nella nostra vita inizia veramente il viaggio consapevole che ci conduce verso nuovi ed inesplorati territori. Vivere l’ebrezza di questo viaggio è ciò che terrà sempre viva la nostra scintilla interiore.
All’inizio il viaggio comincia nel corpo, questa meravigliosa macchina che ci accompagna ad esplorare il mondo.
Da bambini il gioco ci insegna a cadere e rialzarci, fallire e riprovare con più energia e tenacia. Spesso crescendo perdiamo questa attitudine alla sfida con noi stessi e ci affidiamo a cose più “serie” e meno “infantili” perdendo così la capacità di fluire con le sfide che la vita ci propone preferendo un posto sicuro o un divano accogliente.

Nella mia esperienza allenarsi a muoversi liberi ma consapevoli delle potenzialità del proprio corpo è ciò che riconnette velocemente a quell’attitudine al gioco e alla curiosità, permettendo al nostro eroe interno, quello al quale giochiamo da bambini per intenderci, di manifestarsi nel suo pieno potenziale fluendo con l’evoluzione e cavalcando le onde dell’esperienza.

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